Caro Nicola

è da tanto tempo che ti avevo promesso una nuova biografia di S. Paolo. Non una biografia classica ma una biografia eretica, dove i santi sono visti come uomini con tutti i difetti degli uomini.

I fatti che qui elenco sono tutti desunti dai Vangeli e dagli Atti degli apostoli, ma sono legati insieme dalla mia interpretazione. Potrei sconfinare nell'eresia, spero che il prof. Piolanti mi perdoni.

 

Prima di vedere chi era S. Paolo, vorrei considerare cosa significa la parola:

IGNORANZA

Tu dirai: non sapere. No, l'ignoranza è molto di più e molto peggio.

L'ignoranza è PRESUNZIONE, SUPPONENZA, SUPERSTIZIONE, PREGIUDIZIO, VERITA' ASSOLUTA  E INDUSCUTIBILE, RIFIUTO DEL DIALOGO E DEL CONFRONTO e molto altro ancora.

L'ignoranza e la superstizione partono da cose a volte apparentemente innocue come lo zodiaco, come il gatto nero, lo specchio rotto, ma procede spedita, arriva alla donna celibe che porta sfortuna, a "quello nato coi capelli rossi perchè figlio del Diavolo" e di questo passo si arriva a bruciare le streghe. Non possiamo venire a patti con l'ignoranza. Non è mai sconfitta, un attimo e ce la troviamo alle spalle. Ci fa sorridere, la tolleriamo ma può essere diabolica.

C'è un solo antidoto: la scuola.

Il non sapere è la condizione migliore per poter apprendere. Già Socrate nel V secolo a.C. diceva:

« ..........allora capii, che veramente io ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere, a sapere di essere ignorante»

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 Socrate

 Tu dirai: "Che cosa c'entra tutto questo con S. Paolo?"

 

Il Vangelo ci dice:

“E anch’io ti dico: «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non la potranno vincere. A te darò le chiavi del regno dei cieli»”

Matteo 16:18

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 S. Pietro Apostolo

 Pietro con queste parole riceve l'investitura divina. Si chiamava Simone ma in questo momento diventa Kefa (in Aramaico pietra), , fondamento della futura Chiesa.

Pietro era un pescatore semianalfabeta.

Gesù aveva moltiplicato pani e pesci, aveva dato la vista ai ciechi, scacciato i demoni, trasformato l'acqua in vino ed anche resuscitato i morti.

Pensava che  colmare le carenze culturali di Pietro non sarebbe stato un problema. Non aveva considerato il potere satanico dell'IGNORANZA.

Aveva sottostimato il nemico.

Negli Atti degli Apostoli Pietro viene definito: "agrammatos" cioè poco esperto delle Scritture, senza preparazione scolastica né tantomeno retorica, ma anche "idiotes", cioè popolano, uomo degli strati più bassi."

   

Gesù, una volta asceso al Cielo, aveva visto che Pietro non era cambiato poi tanto. Semianalfabeta era e tale era rimasto. Per porvi rimedio,  cinquanta giorni dopo la Resurrezione (Pasqua) invia agli apostoli lo Spirito Santo (Pentecoste). Gli apostoli perdono ogni timore ed iniziano la predicazione, conoscono soltanto l'Ebraico (Aramaico) ma si fanno capire da tutti in tutte le lingue.

Lo Spirito Santo doveva bastare ma ancora una volta l'IGNORANZA  ha la meglio. Pietro è sempre semianalfabeta. La predicazione di Pietro è rivolta solo agli Ebrei, popolo ritenuto eletto. Istituisce comunità dove tutti mettevano i propri beni in comune e ci si dedicava esclusivamente alla preghiera. Comunità che oggi definiremmo: "islamico - comuniste".

Niente da fare l'IGNORANZA vinceva sempre.

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S. Paolo

 

  Occorre una soluzione radicale. Occorre l'aiuto di un "rinnegato", un Fariseo, categoria non proprio amata da Gesù. Questo fariseo era Saulo che oltretutto aveva tenuto il mantello a quelli che lapidavano S.Stefano, il primo martire. Quindi fariseo ma anche complice di omicidio.

Saulo non aveva le migliori credenziali per salvare la Chiesa. Però aveva la carta vincente: era andato a scuola, sapeva scrivere e conosceva anche il Greco (la lingua franca del tempo) conosceva Platone (inno alla carità) e di conseguenza anche Socrate.

Paolo veniva da Tarso dove e si era formato; il centro culturale del luogo superava in quel periodo perfino Atene e Alessandria.

Saulo, poi Paolo (latino) non era un apostolo, non aveva mai incontrato Gesù. Però da quanto gli era stato riferito aveva compreso più di Pietro l'insegnamento di Gesù.

  • Capisce che la nuova dottrina deve essere diffusa a tutti. Non solo agli Ebrei (popolo eletto) come pensava Pietro. Diventa "apostolo dei Gentili"
  • E' Paolo che per primo abbandona il rito della circoncisione per i nuovi adepti. Nelle prime fasi della predicazione degli Apostoli, la nuova dottrina era considerata una costola della religione ebraica. Con l'abbandono delle principali pratiche religiose (circoncisione) il Cristianesimo diventa finalmente una nuova religione.
  • Alle comunità dedite esclusivamente alla preghiera fondate da Pietro, lui risponde: "chi non vuole lavorare, neppure mangi ! (2 Tessalonicesi 3,10)"
  • Nelle prime comunità cristiane occorreva versare tutti i propri averi. Si narra che Anania e Saffira, due vecchi coniugi, avessero dato tutto alla comunità, ma trattenuto qualcosa per sè per la vecchiaia. (Atti degli Apostoli 5,1-11). La faccenda non è molto chiara ma è probabile che Pietro, venutone a conoscenza, li abbia uccisi all'istante.
  • L'Inno alla carità (Prima lettera ai Corinzi), probabilmente era una critica all'integralismo di Pietro.
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  •  "Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
    se dessi il mio corpo per essere arso,
    e non avessi la carità,
    non mi gioverebbe a nulla.

    La carità è paziente,
    è benigna la carità;

    la carità non invidia, non si vanta,
    non si gonfia, non manca di rispetto,
    non cerca il proprio interesse, non si adira,
    non tiene conto del male ricevuto,
    ma si compiace della verità;

    tutto tollera, tutto crede,
    tutto spera, tutto sopporta.

    La carità non verrà mai meno.

    Le profezie scompariranno;
    il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
    conosciamo infatti imperfettamente,
    e imperfettamente profetizziamo;
    ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.

    Quando ero bambino, parlavo da bambino,
    pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
    Da quando sono diventato uomo,
    ho smesso le cose da bambino.

    Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
    ma allora vedremo faccia a faccia.
    Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
    come perfettamente sono conosciuto.

    Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
    ma la più grande di esse è la carità."

Papa Francesco condanna il comportamento di Anania e Saffira, tace su Pietro (ne è il successore, forse non può) . Io che sono un semplice Cristiano, dissento totalmente, da Pietro e da Francesco.

 

 Tornando a Pietro, sappiamo che non sopportava Paolo.

Paolo era un Fariseo, figlio di papà, nato ricco. Non si era fatto i calli nelle mani per tirare le reti. Il padre era infatti un ricco commerciante di tende e fornitore dell'esercito romano (quindi collaborazionista). Paolo era  cittadino romano, cittadinanza acquisita con soldi.

Predicava a tutti e tutti convertiva, raccoglieva offerte in misura maggiore rispetto a Pietro (e non le condivideva sempre con la comunità di Pietro), predicava una dottrina spesso in contrasto con quella di Pietro. Le loro visioni dottrinali erano molto diverse.

La predicazione di Paolo era talmente rivoluzionaria che sicuramente avrebbe portato ad uno scisma fra i seguaci di Cristo. C'era infatti a Gerusalemme una chiesa ebraico-messianica con a capo Giacomo il giusto, "fratello" di Gesù. Tale chiesa era costituita solo da ebrei che vedevano in Gesù un riformatore della dottrina ma sempre nell'ambito dell'Ebraismo.

Ci si può chiedere: come mai a capo di tale chiesa non vi fosse Pietro. Forse perchè gli era stato preferito Giacomo in quanto consanguineo di Gesù, oppure perchè la formazione culturale di Pietro non dava troppe garanzie. Pietro comunque ne era stato escluso o anche solo emarginato.

Pietro aveva cominciato a predicare nelle comunità ebraiche fuori da Israele in una competizione già persa in partenza con Paolo. La dottrina della chiesa di Gerusalemme e quella predicata da Paolo differivano molto soprattutto per ciò che riguardava la Bibbia. Per i primi era e restava il testo sacro, per Paolo, un libro superato dalla predicazione e dalla vita di Gesù. Lo scisma non ci fu, semplicemente perchè nel 70 d.C. con la distruzione del Tempio da parte di Tito e la successiva diaspora, il popopo ebraico fu disperso nelle varie regioni dell'Impero, la chiesa ebraico-messianica sparì.

Quali fossero le reali intenzioni di Gesù, è difficile dirlo, lui asseriva di voler portare a compimento "la legge di Mosè". Paolo scardina tutto manda in archivio l'Antico Testamento e di fatto fonda la nuova religione. Nella dottrina cristiana esiste L'Antico Testamento,  testo sacro ma da conservare ma chiuso. Tutte la pagine riguardanti violenze, eccidi, vendette ecc. non vengono mai menzionate nella nostra liturgia. 

C'è qualcosa di rivoluzionario nelle parole di Paolo:

"non c’è Giudeo né Greco, né uomo né donna, né schiavo né libero, ma tutti siete Uno in Cristo Gesù"  Gal 3,28  

Se si riflette nella antichità gli Ebrei si consideravano il popolo eletto da Dio, consideravano un grave peccato anche solo sedersi a tavola con i gentili.

I Greci si consideravano i depositari della sapienza, i Romani i padroni, non parliamo degli schiavi che erano poco pìù che merce. L'affermare l'uguaglianza fra gli uomini era una rivoluzione.

Paolo però non vuole rivoluzionare il potere costituito, vuole cambiare l'Uomo. Il nuovo credo impiegherà secoli, millenni ad attecchire ma è diventato la base della nostra società che  definiamo Civile, soprattutto se la paragoniamo con le società alternative alla nostra.

L'Illuminismo si rifà a questi concetti magari dimenticandone l'origine. 

 

 

La diffusione del Cristianesimo nel mondo e le fondamenta dottrinali della Chiesa sono frutto del genio di Paolo, non di Pietro. La Chiesa Cattolica li ricorda entrambi il 29 Giugno, insieme da buoni amici. Buoni amici non sono mai stati. Entrambi pagano col martirio il desiderio di diffondere il Vangelo. Paolo essendo cittadino romano ha il privilegio di essere giustiziato col taglio della testa. Pietro, purtroppo non lo era e deve affrontare il supplizio della crocefissione.

Nel calendario Romano il 29 Giugno si festeggiavano Romolo e Remo (fratelli coltelli) la Chiesa li sostituisce con Pietro e Paolo, forse anche loro "fratelli coltelli".

 Paolo è l'interprete della volontà di Cristo, il suo messaggio si è diffuso in tutti gli angoli dell'Impero, prima presso le classi più alte poi presso la plebe, infine nelle campagne (pagàni da pagus campagna) ed anche oltre. Non si è diffuso con la spada ma col pacifico confronto. Paolo non aveva neanche ricevuto la Spirito Santo.  Ma era andato a scuola.

Non scuola religiosa, non scuola di partito . Libera scuola, aperta a tutte le idee, dove ogni parere possa essere discusso, approvato o contestato senza vincoli.

Libera da qualsiasi integralismo.

Il tuo prof.

 

 

 








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